"Ralph Evans e Efim Boico violini, Yuri Gandelsman viola e Wolgang Laufer violoncello hanno strappato già qui i primi plausi tenendosi dapprima in punta d'arco, ma sempre con ritmo unanime e con gusto, poi scaldando progressivamente il fraseggio. Nella seconda parte, sull'altrettanto notissimo Quartetto di Schubert in re minore «La morte e la fanciulla» (1826) hanno giocato carte ancora più speciose, sfoderando la gamma degli effetti, facendo perno sulla complessa e ripetuta elaborazione tematica, sull'arditezza delle modulazioni, l'adesione alla tensione psicologica, al dramma pessimistico del Lied, senza dare tuttavia minor prova nei tre numeri successivi fuori programma (Sostakovich, Glazunove Mendelssohn) di apertura a un vastissimo repertorio, che ci auguriamo di godere in altri concerti, constatata la raffinatezza e versatilità del quartetto, la sua tecnica e amalgama squisiti."
(Il Tempo, Roma, Sabato 5 Marzo 2005)